Nuovo
Bivacco Lomasti

Giro ad anello dal P.so Cason di Lanza al Bivacco Lomasti: saliti a Sella Val Dolce poi lungo sentieri panoramici fino alla Sella di Aip, quindi dal Bivacco Lomasti rientro per il sentiero 440 e il Sentiero dell'Amicizia

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Alle 7.30 puntualissimo il mio amico Riccardo passa a prendermi a casa, stavolta sono abbastanza puntuale anch'io e alle 7.45 stiamo già entrando in autostrada ad Udine Nord direzione Pontebba dove prendiamo la strada per il Passo Cason di Lanza (1552 m slm) punto di partenza dell'escursione odierna.
Anni prima, circa una quindicina, ero disceso per quella strada in bicicletta - accidenti! La ricordavo sia più larga sia asfaltata meglio - oggi invece, complice la Tempesta Vaia, la strada è piena di buche e salti d'asfalto per diversi tratti. Prestando attenzione e senza frenesia alle 9.00 siamo al Passo, immersi nella nebbia.

Indossate le scarpe da trekking, controllata la cartellonistica Tabacco e settato il GPS, alle 9.15 incominciamo l'ascesa per il sentiero 458, il cui inizio è dietro la Casera Cason di Lanza.
Il Sentiero, anche detto Sentiero del Formaggio, che segue per un tratto la Via di Attila, supera i primi 150 m di dislivello in modo abbastanza ripido, poi diventa più dolce nei pressi del punto panoramico, dove è possibile godere la vista a tutto tondo.
A nord si scorge la Sella di Val Dolce (1781 m) con sullo sfondo le cime austriache; a ovest, in lontananza, il Coglians domina le Alpi Carniche; a sud il Monte Zermula, il Zuc della Guardia e il Monte Pizzul emergono imponenti dalla nebbia, invece a est la nebbia la fa da padrona.

Tabella de La Via di Attila

Monte Zermula, Zuc della Guardia e Monte Pizzul

Abbiamo appena ripreso il sentiero quando sentiamo tintinnare un campanellino e, in lontananza, delle persone sembrano scrutare l'orizzonte - dei forestali - penso erroneamente io. Invece, avvicinandoci, capiamo che si tratta di cacciatori e il campanellio è quello del loro cane che gironzola alla ricerca di galli forcello - ahimè - da impallinare.
Cercando di iellar loro la caccia, li superiamo e giungiamo a Sella di Val Dolce, passo da cui è possibile scendere a Rattendorf nella Oberes Gailtal (Austria), noi invece restiamo in Italia, o meglio proseguiamo a cavallo del confine lungo la Traversata Carnica (segnavia 403).
Il sentiero dopo un primo brevissimo tratto di roccette presegue in leggera salita, dapprima in mezzo ai pini mughi, quindi traversando le ghiaie che discendono dalla Creta di Aip.
Lungo il sentiero 403 è possibile prendere delle deviazioni che portano, con difficoltà alpinistiche e con brevi tratti di ferrata, sulla cima della Creta di Aip. Quest'oggi non è nei nostri piani, preferiamo goderci la giornata senza andarci ad impelagare come successo con Ragù nell'Anello delle Dolomiti Friulane e così la Cima Coppi di giornata è il modestissimo Troghöhe (2017 m), poco sopra il nuovo Bivacco Lomasti.
Dopo qualche foto al panorama austriaco e alle cime italiane che spuntano dalle nuvole scendiamo al bivacco, dove ci fermiamo a mangiare i nostri panini, stavolta niente tonno.

Panorama sud: montagne come isole in un mare di nebbia

Panorama nord: la Creta di Aip e le cime austriache sullo sfondo

Al bivacco, Riccardo mi svela il suo vero obiettivo: esercitarsi col suo nuovo drone!

Il nuovo bivacco Lomasti è in legno con volta a botte, ricoperto da una lamina di metallo rosso, offre ospitalità a 6 persone; nelle vicinanze si trovano due ruscelletti, ma non vi è possibilità di riscaldarsi.

Dopo i sorvoli col drone e gli ottimi panini ci incamminiamo in discesa lungo il sentiero 440; impieghiamo un paio di tentativi per trovare la traccia corretta, il pino mugo ha mascherato un po' l'accesso e continua ad infastidirci fino al primo tratto di ghiaione, dove il sentiero è ben marcato ma bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi, molte pietre sono mobili.
Il tratto di ghiaione è corto e in pochi passi passiao ad un tratto di folto mugheto, qui seguire i segnavia è un po' più complicato: i segni zigzagano tra i mughi e il terreno è stato smosso dalle vacche che han scavato un altro sentiero, ma non è un problema conosciamo la direzione, pertanto decidiamo di affidarci all'istinto. Usciti dai mugheti notiamo il sentiero qualche metrò più a nord, prestando attenzione a non annegare nella torbiera ci rimettiamo sul sentiero ufficiale e in pochi minuti siamo alla Casera di Aip (1708 m), dove ci concediamo una pausa e un nuovo volo.
Più che di una casera si tratta di una stalla divisa: nella zona sud la stalla, a nord è stato ricavato un ricovero per il pastore; nelle vicinanze ben visibili i ruderi della casera originaria. 

Panorama dal nuovo Bivacco Lomasti

Creta di Aip dalla Valle di Aip

Dalla Casera di Aip seguiamo la carrareccia che dapprima sale alla forcella a nord-est del Monte di Val Dolce (1794 m), quindi scende alla Casera di Val Dolce (1705 m) inserendosi nel Sentiero dell'Amicizia (segnavia 439), che poi seguiamo fino alla Casera Cason di Lanza, dove ci gustiamo un ottimo e abbondante dolce: torta di ricotta e pesche io, sacher Riccardo, con 2 immancabili bionde medie.

Carta escursionistica: Tabacco 018
Dislivello: 955 m
Distanza: 13,2 km
Quota minima: Passo Cason di Lanza 1552 m s.l.m.
Quota massima: Monte Troghöhe 2017 m s.l.m.
Tempo totale: 4 h 30' (soste escluse)

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