Anello della Montagna

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Col termine montagna i caoriotti hanno da sempre indicato i montes, le quote più alte destinate agli alpeggi, in parte ancora ricompresi tra il bosco, ma per lo più dislocati al di sopra del limite della vegetazione arborea, oltre i 1.800 metri. 

L’organizzazione verticale dei campivoli, collocati uno sopra l’altro, favoriva l’utilizzo ottimale dei pascoli con un sistema di spostamenti frazionati verso l’alto (turnazione) da giugno a settembre, quando le bestie venivano ricondotte sui pradi, per poi tornare a svernare a Caoria ai primi di novembre. 

Malga Miesnotta di Sopra con vista su Cima Cece, punto di arrivo dell’Anello della Montagna 

I prati di Malga Piani di Valzanca

Lasciata l’auto a Ponte Stel si prosegue a piedi lungo la strada forestale della Valzanca, quella che passa sopra la Segheria di Valzanca, dopo qualche minuto si incontra un segnale della mobilità e un totem che indicano di salire a destra lungo un largo sentiero, superato il Pra dei Beponi si prende un sentierino che sale agevolmente in mezzo al bosco fino a Casera del Togno, da lì si prende la strada forestale della Valzanca e in corrispondenza di un segnale della mobilità, situato a destra, si taglia il prato in diagonale fino a passare alla Malga Piani di Valzanca da cui inizia effettivamente l’Anello della Montagna.

Per la discesa per cambiare itinerario è possibile percorrere la strada forestale che dal campigol basso scende fino alla strada forestale della Valzanca e quindi percorrendo la stessa si può tornare al Bar alla Siega e, quindi, all’auto.

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